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Museo Archeologico
Scopri Cirò

 Museo Archeologico


La storia antica del comprensorio di Cirò è tra le più interessanti e difficili dell’archeologia calabrese. I ritrovamenti storici ci confermano il momento di incontro tra Greci ed indigeni, tra età del Bronzo Finale ed età del Ferro, avendo come scenario il territorio tra Punta Alice (sbocco sul mare) e le prime alture di Cirò.

 

Il Museo Archeologico è dedicato simbolicamente a Filottete, leggendario arciere tessalo, il cui apporto nella guerra di Troia fu determinante. Secondo una delle tradizioni, finità la guerra, l’eroe si spinse verso Occidente, approdando in un punto identificato come la “sacra Krimisa” nei pressi di Punta Alice, dove edificò un santuario dedicato ad Apollo a ricordo del suo vagare.

Nell’area di Krimisa, vicino al mare, avviene l’incontro tra i primi greci e la gente del luogo dislocata verso le alture, che ha il principale punto di riferimento fra i colli Sant’Elia e Cozzo Leone, nell’odierna Cirò, zona dove viene collocata la mitica Chone, ricordata dall’antico geografo Strabone; i reperti ivi rinvenuti nel corso del tempo permettono di ricostruire, in età protostorica, una società evoluta, di tipo aristocratico, che vive un buon momento di benessere economico, esercita un artigianato di alto livello e commercia con la gente greca che gravita sulla costa a Punta Alice, attestando la presenza greca a Krimisa e la realtà indigena di Chone.

Nelle sale del museo archeologico sono presenti pregevoli materiali archeologici di provenienza protostorica, greco-arcaica, reperti ilalici di IV-II Secolo a.C., percorrendo vicende storiche dall’età del ferro alla romanizzazione.